venerdì 4 aprile 2008

IL MEGALITISMO E LA GEOFISICA

ARCHEOLOGIA E GEOFISICA


Nuovi siti vengono scoperti e si continua a retrodatare anche la civilta sud americana .
Comunico che sono giunto alla conclusione della traduzione delle steli di Gobekli Tepe e ho publicato i risultati sul mio sito.Se puoi contribuisci anche tu a divulgarli, Per troppi anni questa importantissima scoperta è rimasta censurata, e ora si stanno inventando chissà quali teorie, non pretendo di sapere tutto sull’argomento ma con questa tesi sò quello che dico e mi sono limitato soltanto ad un confronto con i codici geodetici, con la speranza di indirizzare gli archeologhi che non hanno interesse di speculare sulla giustra strada.
La spaventosa super attività sismica sul nostro pianeta,degli ultimi mesi, si è stabilizzata soltanto quando è stata data ufficialmente la notizia di questa scoperta nel nostro paese. Ora che dopo 15 anni sta a noi l’ultima parola!Siamo i pionieri che sono saliti più in alto di tutti, giriamo la lavagna!!!!!
Speriamo che questo non sia l’inizio di un nuovo allarme, dette strutture sono troppo simili a quelle dell’isola di Minorca. Porterebbero cosi a retrodatarle di molti millenni. Su molte steli di Gobekli Tepe, nella parte superiore sono presenti i particolari incastri che indicano la presenza di un monolite trasversale disposto al di sopra della stele. Al momento non viene tenuto conto di questi dettagli che renderebbero del tutto simile questo sito a quello di Minorca, ma il problema vero è un altro; si tratta dell’allineamento tra i siti della Val di Turrite, Minorca, e Malta, tracciando una bisettrice da Minorca per l’esatta metà che divide la distanza fra gli altri due siti, tale linea passa esattamente per il Vesuvio! Ora considerando come mal interrpretando le testimonianze di Gobekli Tepe, la tenzione geofisica sia stata esasperata fino ad raggiungere un aumento di attività senza precedenti, speriamo che non venga testardamente ripetuto lo stesso errore da parte dei nostri "grandi studiosi".
IL messaggio delle steli di Gobekli Tepe e proprio quello di: "attivare e stimolare l’attivita geofisica in maniera coordinata, attraverso l’influsso magnetico determinato dal megalitismo preistorico e parametri accuratamente studiati con decine di millenni di esperienza accumulata durante la preistoria, per essere ottimali a misura di uomo. Cioè di scarsa frequenza, intensità e soprattutto con sprigionamenti dell’accumulo di tensione in fasi diurne ansiche notturne, in aree disabitate e in fondo agli oceani. Disertare tali parametri significa il diretto contrario, proprio ciò che si è verificato nell’anno 2007,del resto il premonitoraggio di ottimizzazione preventiva globale presentato in questo blog non sarebbe stato possibile se tutto ciò non esistesse.
L'evoluzione del premonitoraggio globale è disponibile sul sito;

mercoledì 26 marzo 2008

La rete geomegalitica globale

Utente:Valditurrite/CODICE PRINCIPALE DELLE UNITA' DI MISURA
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Studi recenti hanno dimostrato matematicamente quanto fossero molto più complesse e antiche le conoscenze di geodesia e archeoastronomia attribuite ai costruttori delle piramidi di Giza o dei siti megalitici britannici.

Ma quanto dobbiamo risalire all'indietro per stabilire quando per la prima volta gli uomini aqquisirono queste conoscenze?

La scoperta è avvenuta pesando con una bilancia di precisione, alcuni onfalos preistorici decorati ,tutte le copie di un originale realizzate in stili diversi. Le cifre in grammi così ottenute con due numeri dopo la virgola sono risultate corrispondenti a precise coordinate e a misure del nostro pianeta ,in chilometri. La scelta dei 7 principali codici che si vollero tramandare non fu casuale, furono utilizzati solo quelli che, incrociati con operazioni di moltiplicazioni e divisioni, davano come risultato altri codici geodetici inerenti a formule propiziatorie per ottimizzare l'ambiente a misura d'uomo. Tali operazioni erano da considerarsi solo per i numeri che si trovavano accostati in precise sequenze. Non è un caso se noi ancor oggi con tre diverse sequenze di queste serie di cifre, divise su altezza e metà base, possiamo tracciare i progetti precisi e completi degli spaccati interni delle tre piramidi principali di Giza,utilizzando solo un compasso. Tali conoscenze dovevano già essere note ai saccheggiatori della piramide di Micerino ,dato che alcune coordinate determinate dai suddetti codici, spiegano il perchè del verticale tentativo fallito. In pratica non era stato ancora scoperto, ma esistono 7 coordinate con le quali è possibile spiegare tutta la fisica ,la matematica ,i calendari ,la geodesia,l'evoluzione e l'origine delle diverse unità di misura del nostro pianeta terra. Da alcuni mesi ho illustrato quanto detto su un forum nel sito: (www.antikitera.net autore valditurrite ).attualmente non è più attivo ma vi si può accedere cercando in rete "antikitera+valditurrite ,attualmente e in allestimento un nuovo seminario sulla traduzione delle steli di Gobeglik Tepe,ritenute le seli di rosetta tra la scrittura preistorica e quelle delle antiche civiltà.http://archeoastronomia-geodetica.blogspot.com/
Queste scoperte retrodatano a circa 11000 anni fa la perfetta finitura degli onfalos geodetici, ma queste steli che li tramandano potrebbero essere molto più antiche dei siti.
E in oltre la loro funzione probabilmente era quella di ricordare come leggere le selci scolpite per non fare confusione tra l'originale e la sua copia piùimportante, questo significa anche che volevano tramandare qualcosa di molto antico di cui stavano perdendo la capacità di tramandarlo come era stato fatto fino ad allora.
I codici geodetici tramandano già perfette conoscienze del calendario della precessione, ma per poterlo calcolare occorrono osservazioni e puntamenti per almeno il tempo equivalente alla metà della durata del suo ciclo. Il tempo necessario perche gli agiustamenti negli osservatori megalitici tracciassero un semicerchio che andava a chiudersi. Questo sta a significare che misuravano con esattezza in tempo e che tenevano il conto da almeno altri 12000 anni, per un totale di almeno 23000 anni.
RIuscite ad immaginare come possono essere intervenuti sul campo magnetico terrestre attraverso il megalitismo per otimizzarlo a misura 'uomo e per scongiurare i cataclismi?

Il centro ricerche responsabile di questa indagine, si è sempre autofinanziato e non ha mai usufruito aiuti da nessuna università .Si cercano volontari per ampliare i programmi. Al momento queste ricerche sono state riconosciute soltanto in Germania.
vediamo se sono più convincente.

Il triangolo Italia –Inghilterra –Egitto.

David Furlong, nel suo libro “le chiavi del tempio “da bravo topografo ha pubblicato anche una scoperta molto importante e in parte senza saperlo. La sua scoperta vede dei siti megalitici britannici orientati e allineati su due grandi circonferenze ampie quanto un intera regione, racchiudere al centro dello spazio circoscritto dalle intersezioni delle circonferenze precisi punti di riferimento di un triangolo, gli angoli dei quali corrispondono alle inclinazioni precise della più grande piramide conosciuta ,quella di Keope. Quello che ha lasciato scoprire ai lettori, è il fatto che intersecando con altrettanta precisione tutti i punti di riferimento allineati sulle circonferenze, posti ad indicare la presenza dei siti megalitici e altre opere affini, (anche quelli non più direttamente visibili perché sovrapposti da altre costruzioni),si ottengono, sulla proiezione della stessa piramide anche moltissimi altri punti con i quali si evidenziano anche tutti gli spaccati interni (sale e corridoi)della prestigiosa piramide. Quante sono le possibilità che si tratti solo di un caso?

Ma ecco perché vi ho riportato questi dati.

Quello che Furlong e gli altri invece non potevano sicuramente sapere è che le intersezioni, derivanti dai siti "principali" da lui riportati, evidenziano non a caso i punti di riferimento corrispondenti alle “distanze sulla base della piramide dettate dai pesi dei codici geodetici” già illustrati e che con tutta probabilità furono alla base di entrambi i progetti.
valditurrite@yahoo.it

Tutti gli aggiornament sono disponibili nel blog di :attilius nel sito www.chatta.it

L EREDITA DI KEOPE la scoperta è mia ,il brevetto per utilizzarla per produrre energia pulita a costo zero anche ,ma a disposizione di tutti gratiuitamente,peccato che la verità dia sempre fastidio a qualcuno, La "TORRE DI SOLLEVAMENTO IDRAULICA "
O ascensore idraulico,utilizzata dagli antichi costruttori delle piramidi di Giza,si basa sul principio dell’imcompremibilità dell’aqua, ne esiste anche un modellino in ceramica ,completo di dettagli , rinvenuto nella piramide di Zoser insieme ad altre copie degli antichi strumenti da lavoro ,solo che è stata erroneamente classificata come basamento di un non meglio precisato vaso.
Coloro che volessero partecipare alla realizzazione di un modello in scala efficente ed automatizzato sono i ben venuti.
Pozzi di risalita per galleggiamento ,dovevano anche essere incorporati provvisoriamente all’interno della struttura piramidale in fase di costruzione ,almeno per il sollevamento dei plocchi più grossi.I blocchi non venivano neanche scaricati dalle chiatte,ma ,in questo caso,più semplicemente sollevati aggiungendo acqua alle vasche,operazione che veniva effuttuata attraverso gli stessi ascensori idraulici. Il grosso dei blocchi più "piccoli" veniva trasportato su chiatte scomponibili,sollevato ad un altezza superiore di quella della sua messa in opera,e poi fatto scivolare in loco,su guide attraverso ;mulini nei quali veniva definita la sua forma finale,utilizzando la stessa energia prodotta dalla risalita dei galleggianti,e anche quella ricavabile tramite carucole nel momento in cui questi venivano nuovamente calati verso il basso,in queto modo avremo anche tutta l’acqua a disposizione per lavorare la pietra. il galleggiante con il suo carico veniva spinto dentro la parte inferiore della torre ascensore dopo che una botola aveva chiuso e saparato lo stadio inferiore, impedendo all intera torre piena di acqua di svuotarsi completamente,chiuso nuovamente l ingresso si riempiva di nuovo anche il piano terra compensando la pressione,a questo punto il galleggiante spingeva verso l alto il suo carico riaprendo automaticamente la botola,che subbito dopo si richiudeva da sola,cosi lo stadio inferiore poteva subito essere riaperto, svuotato e nuovamente caricato per un altro trasporto
L intuizione di questo procedimento mi è venuta analizzando tutti i dati archeologici a disposizione e soprattutto cercando di capire come furono realizzate le opere ciclopiche ad argine e drenaggio del rio turrite e dei suoi affluenti. Questo spiega anche perche i blocchi utilizzati x questa piramide sono grossomodo tutti delle stesse dimensioni!
Cosi ,io keope costruii da solo le mie piramidi.
ricerche di archeoastronomia
Dalle eternità del tempo propagini remote di un vissuto lontano e primigenio ,giungono gli echi mai estinti di culti e tradizioni che appartengono agli albori dell’umanità, patrimonio di civiltà misteriose che ancora oggi suscitano un fascino arcano.
Segni distintivi lasciati da martelli o asce cerimoniali decorate divenute nei millenni onfalos geodetici,tramandate come astrolatrie o più semplicemente litolatrie ispirano un sapere che cela in sè una sapienza sconosciuta,proveniente da mondi e dimensioni che hanno illuminato fugacemente le tenebre dell’ignoranza e della supestizione rischiarando con la loro fiamma sapienzale la lunga notte delle origini.
Regni secretati posti oltre l’immaginazione,situati fra le regioni inesplorate dell’astrale che permea la sfera terrestre e quella non terrestre.
Frammenti di questo sapere primordiale, dispersi sul nostro pianeta un tempo dislocati in lughi di potere che conservano l’impronta indelebiledi tale corpus dottrinale, sono giunti fino a noi intatti per tornare nel loro luogo di origine nel momento in cui sono stati rinnegati.
Si tratta di un culto senza tempo ,una dottrina stellare che ha conferito alle civiltà che ne possedevano la chiave segreta la possibilità di accedere ad una più vasta conoscenza.
Se analizziamo la storia degli insediamenti umani stanziati nel Lazio, per esempio, ci rendiamo conto che quando in altre parti già declinavano civiltà fiorenti e altamente organizzate , il Lazio risultava civilizzato solo a nord dal misterioso popolo etrusco,al confine con la Toscana .Il resto del territorio, al contrario sembra immerso nelle tenebre della preistoria.Sembra...... CODICE PRINCIPALE DELLE UNITA' DI MISURA
Le differenti sequenze degli spaccati delle principali piramidi di Giza, tramandano e trasmettono sequenze di altrettante formule relative alla geodesia e alla meteorologia. Naturalmente in Europa dove i codici onfalici erano nati, codeste formule interagivano con i vari ecosistemi in altra maniera dai santuari onfalici i sacerdoti i druidi manipolavano all’occorrenza simultaneamente sul territorio italico e d’oltrealpe.
Nei pesi degli Onfalos c’è un messaggio ben preciso:
questo piccolo gruppo di onfalos geodetici con i loro pesi permettono di ricavare non solo tutti i calendari, le misure geodetiche del nostro pianeta e le unità di misura correnti, hanno anche un'altra caratteristica, ed anche questa è molto importante e determinata ancor più da un intrigato gioco delle coincidenze.

CODICE PRINCIPALE DELLE UNITA' DI MISURA



Il sistema calendariale più antico conosciuto consta di 366,3 giorni. Tale valore fu scelto poichè consentiva facili calcoli geodetici. E ancora, questo valore è servito a stabilire le unità di misura che tutt'oggi utilizziamo. Per indicare e adattarlo al sistema decimale, fu individuato il coefficiente 27,3 (anch'esso da considerarsi una "costanza geodetica ricorrente")
366,3 x 27,3 = 10.000
La cifra ottenuta oltre ad essere un valore decimale, corrisponde alla misura geodetica tra il polo nord e l'equatore.
CODICE CALENDARIALE
Dividendo 366,3 per 23,51 (durata in ore e minuti del giorno di questo antico sistema) si ottiene il coefficiente geodetico ricorrente più importante: 15,58. Dato che anticamente si dava più importanza al valore simbolico del numero, come negli schemi delle costruzioni che se ne ricavavano, spesso per convenienza omettevano la virgola. Così questa cifra fu utilizzata per tutti i calcoli. Ad esempio sommata al coefficiente precedente 27,3 si ottiene la misura simile a un sessantesimo di grado all'equatore 155,8 + 27,3 = 183,1 la cifra precisa sarebbe 184,265 il quale corrisponde al peso di un'altra litolatria.(la piu grande di questo gruppo) Da questi valori sommati insieme otteniamo la cifra 366,2 pari ai giorni dell'anno. 155,8 + 27,3 + 183,1 = 366,2. Lo stesso coefficiente ha determinato la suddivisione dell'anno in 12 mesi composti di 30 giorni e in settimane composte di 7 giorni, infatti 155,8 : 52 " le settimane dell'anno" otteniamo 29,9 da considerare in giorni la durata del mese.
Altri due codici ricavati dal peso in grammi due altre litolatrie di questo gruppo
76,4 + 79,5 = insieme guarda caso danno ancora 155,8
"76,4" e la latitudine del polo magnetico terrestre, diviso 52 da il ciclo della stella Sirio (1469 anni) moltiplicato per 24 se equiparato ad un sessantesimo di grado all'equatore, corrisponde a una profondità della crosta terreste ove un ipocentro ottimale trovasi a 36 km
"79,5" Questa cifra moltiplicata per 314 da il ciclo della precessione. Moltiplicata per il lato della piramide di Keope, coincide con il valore sessagesimale della zona etnea. Divisa per 71,1 (numero degli anni di un grado della precessione) è simile al valore sessagesimale corrispondente all'altezza dell'atmosfera dove si incendiano i meteoriti. Diviso 366,3 è simile agli anni di una casa zodiacale.
Ancora due codici ricavati dal peso in grammi due altre litolatrie di questo gruppo
63,3 + 92,35 = sommati insieme otteniamo x la sesta volta155,8
"63,3" moltiplicato per 111982 (il peso di un altra litolatria geodetica di questo gruppo) da 7122 che è circa il numero degli anni di un grado della precessione.
"92,35" diviso 360 dà nuovamente il ciclo della precessione e inoltre moltiplicato per dodici dà il valore di "un grado sessagesimale alla LATITUDINE DI GIZA"
"111982" considerando la distanza fra due latitudini, la differenza con la circonferenza all'equatore sarebbe di 80.000 km, circa l'altezza dove si incendiano i meteoriti
"155,8" diviso 71 corrisponde alla "latitudine di Karnak "
In pratica le” poche cifre geodetiche” ricordate dai pesi di queste piccole pietre in grammi, con le quali è possibile costruire la proiezione virtuale del pianeta terra, completa di tutti gli innumerevoli dati che stabiliscono la sua orbita e le sue possibili variazioni nell’arco di migliaia di anni, si possono ottenere da due diverse formule che derivano ognuna da un solo numero, assecondo se è posto in relazione con il calendario o con il sistema sessagesimale di suddivisione in meridiani e paralleli.
La chiave geodetica preistorica laziale dei codici italici
Come prova dell’origine italica ,degli onfalos geodetici che hanno determinato i progetti delle piramidi di Giza ,possiamo analizzare oggi un'altra pietra onfalica dalle caratteristiche geodetiche. Si tratta di una pietra di 126 grammi ” precisi”,che testimonia anche essa con il suo peso questa particolare chiave matematica geodetica. La particolarità di questo numero a tre cifre è quella di essere relazionabile con gli altri codici geodetici già presentati, attraverso moltiplicazioni e divisioni (un po’ come la cifra 155,8 ) con tutti meno uno, questo è proprio il coefficiente che riconduceva alle coordinate di Giza (92,35 ).

Il secondo schema

Il codice 126 si riconduce alla cifra 10000,utilizzata per ricordare il sistema decimale attraverso la misurazione della distanza tra polo nord e l’equatore, moltiplicandola con la cifra 79,5 ,la quale come abbiamo già visto è uno dei codici fondamentali irremovibili .
(moltiplicato per la sua metà 126 per 63 circa il codice di Iside ,otteniamo 7938il quale moltiplicato ancora 126 da100188 , oppure 10000 :126 = 79,35
oppure 10000 : 79,38 = 125,976 . oppure 10000 : 79,35 = 126,03 .Sull’oscillazione di questi valori è probabile che si svilupparono le principali varianti di calcolo.)
126 diviso 60 (il coefficiente del sistema sessagesimale ) = da la cifra 210 che sommata al primo dei “codici copia”155,8 = dà 366,(sostituisce il 27’3).
126 per 60 = 756 corrisponde in oltre alla latitudine del polo magnetico, ma con un grado circa di differenza.
Dal rapporto tra 10000 e 366,8 si avrebbe comunque il coefficiente 27,3 indispensabile per ricavare i pesi degli altri due codici geodetici , 155,8 + 27,3 = 184265 (equatore ).
Va ricordato in oltre ,che la somma dei primi tre codici qui elencati 126 + 79,5 + 155,8 è = 361,3, non è solo una coincidenza se corrisponde proprio con l’antico sistema conosciuto per regolare il calendario solare attraverso l’aggiunta di altri 5 giorni (detti nefasti) utilizzato sia nell’antico Egitto sia in centro America.

Questo spiega l’importanza della litolatria ,denominata di Nettuno(79,50grammi), nell’area centro italica ,tanto da essere ricordata con le sue particolarità stilistiche sulle selci locali. E alla quale anche nell’antico Egitto venne dedicata una città con un suo sistema religioso. Da questa constatazione si può dedurre che è proprio dal più antico doppio utilizzo ,del coefficiente “ 60 “ che deriva con ogni probabilità l’utilizzo del sistema sessagesimale e probabilmente dalla cifra 361, la prima suddivisione del cerchio in 360 gradi. L’invenzione dei quali va quindi rivendicata in area tosco- laziale.

Il codice 126 se accompagnato da un altro peso di 24 grammi permetteva di fare
molto semplicemente molte operazioni utilizzando una comune bilancia. (126 +240 = 366)
126 – 24 =102 equivalente all’etto. Oppure 126 – (8per 3)=102
126 + 24 = 150 equivalente ad un etto e mezzo. 126 + (8per 3) = 150
126 per 24 = 3024 equivalente a tre chilogrammi. 126per(8per3)=3024
126 per 8 = 1008 equivalente a 1 chilogrammo.
126 diviso 24 = 5 grammi circa.
Ma soprattutto questo sistema numerico permetteva anche di essere usato come una sorta di computer per fare calcoli matematici, geodetici, metereologici, calendariali e astronomici. Era sufficiente una sorta di pallottoliere che oltre asservire il sistema metrico decimale e quello sessagesimale era sottodiviso in 126 e 8 parti. Lo scarto era facilmente detraibile alla fine perché sempre pari. Non dimentichiamoci che inoltre con queste due cifre si racchiude quindi tutta la matematica e la geometria ,Sono quindi i sistemi più semplici per imparare a ricordare tutte le nozioni della conoscenza e per trasmetterle.
Le decorazioni del codice di 126 grammi, non sembrano riconducibili alle decorazioni standard del codice principale di 366,3 grammi, tuttavia in esso sono evidenziate a colori le rappresentazioni più antiche, le quali risaltano una fiera colpita da scia luminosa mentre il cacciatore con il copricapo a testa di lupo, difende i suoi compagni e i suoi animali domestici, in oltre sono collegate ai più antichi culti della Sfinge laziale.
Cosa significa a questo punto avere due diverse formule tanto potenti? Possiamo fare diverse ipotesi !La prima e più probabile, dato che è più logico supporre che tali conoscenze siano state raggiunte per gradi (a meno che non sono state dettate da qualche creatura aliena in un lontano passato),è che abbiano influito e determinato il clima con i loro schemi, e che si siano susseguite in lunghi periodi diversi. Parlo di schemi diversi perché si determinano, da ognuna, sostanziali differenze a livello del polo magnetico di un grado. Tale differenza qualora coinvolgesse per attrazione il polo terrestre tenderebbe a spostare sensibilmente anche la fascia temperata. Per essere più chiaro negli ultimi tempi l’ago della bilancia della separazione climatica del nostro paese in inverno rispetto alla sensibilità dell’essere mano era localizzabile nel Lazio, a sud temperature più miti ,a nord temperature più basse. Con una variazione di formula che esclude tutto il sistema megalitico più recente da noi conosciuto comprendente anche le varie piramidi disseminate sul globo, semplicemente disattivando il suo cuore pulsante ,allora avremo una variazione verso nord ,per la quale anche l’area temperata si sposterebbe di conseguenza dal Lazio verso regioni più a nord. E’ forse ciò che è già accaduto? Da questo punto di vista si può dedurre allora un seconda ipotesi, secondo la quale uno dei due schemi vada interpretato al di là delle formule propiziatorie che include, anche come sistema di sicurezza e di riserva, questo sarà anche quello più antico che affonda le sue radici e si regge oltre che attraverso il megalitismo, su quella ragnatela elettromagnetica delle selci disperse fin dall’inizio dell’avventura umana, che sommate a naturali campi elettromagnetici del terreno hanno dato luogo ad una metamorfosi ben più difficile da annientare, tutto ciò potrebbe però avere i suoi inconvenienti. 1)Potrebbe essere irreversibile. 2)Era sicuramente studiato e progettato per essere idoneo a delle comunità:preistoriche di cacciatori raccoglitori e non di agricoltori.
3) Potrebbero risvegliare quei delicati equilibri dettati dalle fatali formule propiziatorie per la raccolta del ferro meteoritico, che si sono evolute per tutta la preistoria, fino a quando non furono capovolte a seguito della conquista della metallurgia, ovvero quando si riuscì a fondere ed estrarre il ferro dai depositi minerali. 4) potrebbero essere alternate da periodi estremamente freddi intervallati da prolungate siccità. 5) l’attività sismica e vulcanica potrebbe intensificarsi bruscamente con parametridiversi da quelli studiati fino ad oggi.
Queste naturalmente sono solo ipotesi, avvallate dalle recenti variazioni climatiche, se si verificassero ancora allora la causa andrebbe ricercata anche nella distruzione avvenuta negli ultimi anni dei siti periferici alla valle del Rio Turrite. Quello che invece dobbiamo assolutamente impedire è che venga disattivato anche il secondo equilibrio, la minaccia è reale se non si avrà maggior interesse e cura di questi siti che la natura ci ha dato e tramandato intatti e che i nostri avi avevano imparato a rispettare e difendere. La gravità delle conseguenze non sono calcolabili, ma non credo che le ripercussioni siano lente ad avere effetto, come gli scienziati ipotizzano. Secondo me un irrigidimento climatico provocato da una fratturazione e interruzione multipla nel cuore del sistema, una volta avviato in pochi anni raggiungerebbe già livelli di inospitabilità.
Molte delle più piccole e dimenticate o magari estinte sorgenti,di questa valle è possibile che siano del tutto artificiali realizzate con il sistema delle gallerie drenanti artificiali ma non del tipo scavato nella roccia, piuttosto ,realizzate con una copertura di massi e altri materiali di riporto arricchite con selce e altre pietre dure.
Queste particolari tipologie di costruzioni venivano utilizzate anche per garantire la portata a valle delle acque degli affluenti minori, e magari anche il riprodursi della trota. Sapendo che il megalitismo non si poneva certo limiti di progetti e grandezza, è possibile ipotizzare che ciò possa essere stato realizzato in grande anche laddove necessitava lungo le turriti principali. Qualora fosse sistematicamente ridotta la portata d’acqua si andrebbero comunque a creare anche delle condizioni per accedere nelle parti più profonde delle grotte che caratterizzano questi corsi d acqua(tanto da avrli fati scegli come esmpio per i culti delle acque ed esportati come esempio a livello sciamanico in tutto il mondo), un accesso non controllato e tutelato, (perché non previsto ufficialmente nei progetti) a degli ambienti incontaminati troppo preziosi per tutto l’ecosistema. Questo potrebbe anche essere uno dei punti elettromagnetici più nevralgici a rischio e pericolosi. Chi è in grado di verificare con le dovute strumentazioni e garantire che non vi siano dei rischi di distruzione irreversibili in anticipo sull’attuazione dei progetti come quelli delle centraline idroelettriche? È falso pensare che anche la più antica parte di conoscenze trattate in questo argomento siano ormai solo una scienza del tutto dimenticata, casomai è vero il contrario, in quanto non si dà la possibilità di fare pubblicazioni e studi specifici approfonditi sull’argomento. La mia attività di ricercatore coronata da un gran numero successi nella prevenzione e di ritrovamenti in breve tempo e in diversi paesi, è la dimostrazione di quanto questo sia una realtà. Anche se la mia attività inizialmente era determinata dalla prevenzione sismica e dagli interventi anti siccità, presto ha dotato l’archeologia di una nuova figura specializzata “il cacciatore di onfalos o marteli asce cerimoniali“ o se preferite il “disattivatore preventivo”. Figura che malgrado il ruolo dell’autorità che riveste detenendo record per il gran numero degli interventi portati a termine, delle scoperte e dei ritrovamenti, potrebbe non poter portare a termine il suo lavoro, se i siti individuati invece di essere tutelati, nonostante siano patrimonio indiscusso dell’umanità, vengono distrutti sistematicamente come se nulla fosse per omertà e con scuse banali o peggio con premeditazione. Presto o tardi bisognerà accertare questi fatti perché sarà impossibile nasconderli o faranno dell’Italia sempre più un incresciosa realtà davanti agli occhi di tutto il mondo e data l’emergenza chiunque ostacola queste ricerche potrebbe diventare a sua volta il diretto obbiettivo di ritorsioni future provenienti dai luoghi più impensati. Figuriamoci le conseguenze per chi distrugge tali patrimoni.
Personalmente ho potuto constatare che è possibile individuare sul territorio italiano e in breve tempo, un gran numero di allineamenti tra massi megalitici e piccole sorgenti o exsorgenti antiche. Fino a tracciare un fitto reticolo sulle carte topografiche, semplicemente aggiungendo quei punti che avevo indicato sulle cartine per indicare i siti in cui erano stati individuati piccoli manufatti o frammenti in superficie emersi a causa dell’erosione. Il prolungamento spontaneo di queste linee verso le punte dei rilievi, le sorgenti, i massi e le grotte, sulla cartina ha permesso cosi di individuare siti megalitici insospettabili e mimetizzati che si trovavano proprio su quelle direttrici disegnate. Cosi come altre sorgenti, altri siti preistorici, e anche grotte sconosciute. Quale di queste linee siano più importanti è quasi impossibile da stabilire, fanno tutte parte di una capillare rete del nostro delicato ambiente (come un sistema respiratorio circolatorio di un essere vivente).
Cosa ne pensate voi di fronte al fatto che i primi onfalos a forma di conchiglia siano stati individuati a seguito delle prime forti siccità che nel lazio furono seguite da intensificarsi dell attività geofisica, proprio a causa di repentini sbalzi gravitazionali isolati che hanno indicato il punto preciso sul terreno dove si trovavano . E spesso rozzi onfalos sono ancora collocati nelle strette vicinanze delle sorgenti incontaminate, soprattutto vicino alle polle e alle risorgive. Perché molti dei massi megalitici di riferimento hanno l’insospettabile forma accennata degli onfalos spiraliformi? Chi potrà continuare a raccogliere i pezzi di questo puzzle che sta sgretolandosi e poi ricollocarli al loro posto? Dopo una prima fase di ricerca e indagine ,una seconda di studio dei ritrovamenti ,la terza e più importante è oggi impossibile da portare a termine perché non sembra interessare a nessuno ansi l’argomento è ancora tabù e ci si appresta a cancellare le prove. Personalmente io ho svolto la mia inchiesta per responsabilità personale e per difendermi dalle avversità, perché di fatto i miei avi sembrano essere stati custodi e testimoni malgrado a loro insaputa, di questi tesori ma questo non significa che per dovere ciò non dovesse essere fatto dalle autorità e dagli enti competenti che invece come parassiti si mangiano i finanziamenti e il potere politico e sociale diffuso dal prestigio della conoscenza scaturito da quindici anni di duro lavoro, prestigio che dovrebbe invece essere usato per fini diplomatici e per la pace nel mondo. Questo lavoro è stato invece portato avanti a mie spese e con solo mezzi di fortuna ed è solo un miracolo se oggi tutto ciò e stato riunito e reso comprensibile.
Perché è vitale il patrimonio megalitico con il suo cuore pulsante sito nella Turrite cava.
In novembre è stata pubblicata sul mensile Hera, il quale tratta soprattutto temi di archeologia, la prima parte di un articolo con un’intervista molto attesa ad un fisico di scienze dell’agricoltura, specializzato anche sui siti megalitici. Ciò che afferma su questa intervista lascia senza parole ed è sufficientemente comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Anche se vi sono alcuni punti “chiave” discutibili, nei quali solo un esperto può intuire il perché si prendono le distanze dalle responsabilità e dalle problematiche che emergono dall’argomento.
anche se considero alcune affermazioni discutibili,
1) ”Tali siti vennero eretti per amplificare solo i campi elettromagnetici naturalmente presenti nel luogo di costruzione”.
È stato dimostrato proprio dagli innovativi sistemi di indagine ,(gli unici che dopo 2000 anni di ricerca hanno portato al ritrovamento degli onfalos geodetici preistorici più contesi dalle antiche civiltà), basati sull’analisi dei campi elettromagnetici irregolari del suolo, che tali siti si sono poi rivelati artificiali e non naturali, per diretta conseguenza dell’accumulo intenzionale e non delle selci preistoriche e altri manufatti di pietra dura sia del posto che proveniente da altre aree. Negli stessi siti c’è la possibilità anche di trovare la presenza di materiale dello stesso tipo ma di carattere votivo, sovrapposto anche in epoche più recenti fino al periodo etrusco. Fin dalla più buia e profonda preistoria dell’umanità, ovvero fin da quando i primi esseri umani hanno cominciato a sbriciolare e disseminare i frammenti degli utensili che fabbricavano o utilizzavano che queste schegge e i minuscoli frammenti si sono accumulati, anche negli strati più profondi del sottosuolo, lungo le piste di collegamento più battute, i sentieri migratori e di caccia, tutti i passi, le alture di avvistamento e soprattutto i tracciati che collegavano le sorgenti con i loro punti di riferimento, come megaliti e grotte. L’esperienza di centinaia di migliaia di anni di preistoria ha consentito all’essere umano (ma non solo) di sviluppare quelle conoscenze, nozioni e qualità per riconoscere e orientarsi ripercorrere e sfruttare quelle caratteristiche derivanti da quella immensa ragnatela magnetica artificiale, in grado di attirare anche l’acqua, disseminata dai suoi predecessori. L’erosione e la distruzione involontaria hanno fatto sì che nei millenni questa potesse giungere fino ai nostri tempi solo in parte. Ma in un'altra epoca è esistito l’evidente progetto per il potenziamento e la salvaguardia di questo delicato equilibrio maturato ed evolutosi nel tempo, questo fu fatto attraverso il megalitismo specializzato mirato ad ottimizzare il territorio a misura d’uomo. Quindi come si fa a parlare in generale, di campi elettromagnetici naturalmente presenti nelle are dove sono stati eretti i megaliti, senza un’ispezione archeologica più che dettagliata ma che non sia invasiva e rischiosa quindi per l’ecosistema circostante? È fin troppo evidente che in tempi cosi lunghi è stata l’acqua stesa attraverso erosioni ed infiltrazioni a scavarsi la strada nel sottosuolo attratta da questi campi elettromagnetici, lo stesso fenomeno che per conseguenza delle prime siccità sul finire degli anni 80 ha portato le scarse piogge successive e concentrate in aree ristrette ,all’erosione di quei siti con le caratteristiche più sensibili. Erosioni che hanno riportato alla luce in maniera “naturale” volta per volta anche i reperti più significativi che hanno dato slancio ai miei programmi di ricerca con indirizzo non solo geologico ma anche archeologico nel Lazio e nel nord della Toscana. Anche per questa relazione magnetica, si trovano depositi di materiale votivo di selci non specifico al culto locale e altri manufatti di pietra anche grezzi molto antichi a ridosso di sorgenti. Servivano a garantire e a potenziare le caratteristiche magnetiche di quelle che erano le più preziose fonti d’approvvigionamento di acqua potabile. valditurrite